Arquebuse. Una pianta medicinale già utilizzata nell'antichità.
Aggiornamento: 29 ott 2020
Per essere più precisi la pianta si chiama Tanaceto, Tanacetum vulgare.

Il Tanaceto (Tanacetum vulgare) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Asteracee. Ha un odore molto aromatico.
Il fusto è eretto e può raggiungere anche i 120 cm. di altezza. Lungo il fusto le foglie sono alterne, quelle basali sono picciolate, mentre quelle sessili cauline. La foglia è profondamente incisa fino alla nervatura centrale con i bordi molto seghettati.
L'infiorescenza è formata da diversi capolini con fiori irregolari di colore giallo-oro.
Il tanaceto ha proprietà digestive, emmenagoghe, rinfrescanti, insetticide, astringenti, febbrifughe, toniche e vermifughe.
Il tanaceto, e l’olio essenziale che ne deriva, è ricco di flavonoidi, tannini, tujone, lattoni, lipidi, resine, vitamina C, polisaccaridi e manganese.
A partire dai fiori e dai semi si ricavano rimedi erboristici e fitoterapici utili per la cura di contusioni, distorsioni, mal di denti e aerofagia.
Il Tanaceto venne menzionato per la prima volta come pianta medicinale nel Capitolare di Carlo Magno. I medici medioevali e rinascimentali attribuirono a questa pianta.